Dal 19 Maggio i R.E.M. tornano con un doppio CD contenente la session completa dei due concerti fatti per MTV Unplugged nel 1991 e nel 2001.
Non sono capace di recensire i R.E.M, sono troppo di parte. E’ stata la band che maggiormente ha fatto da fatto colonna sonora alla mia esistenza (insieme a The Smiths, Pearl Jam e Nick Cave and The Bad Seeds) e riuscire ad essere oggettivo parlando di loro per me non è possibile. Partendo da questo presupposto, quando ho letto della pubblicazione dei due concerti fatti per MTV Unplugged (prima in edizione limitata in quadruplo vinile in occasione del Record Store Day e a partire dal 19 Maggio in CD e versione digitale), il mio corpo è stato pervaso da un mix strano di sensazioni.
Ovviamente la gioia – scontata per un fan – nonostante io abbia ascoltato e visto i due concerti numerosissime volte.
Insieme alla gioia è arrivata la nostalgia: il concerto del 1991 venne registrato quando avevo solo 11 anni e a quei tempi ancora non sapevo che i R.E.M. mi avrebbero accompagnato così a lungo. L’unplugged del 2001 invece venne registrato mentre ero all’Università in una fase molto “sociale” e formativa della mia vita. Questo doppio disco rappresenta quindi per me un viaggio parallelo alla mia crescita, sotto tutti i punti di vista.
La recensione
Sono due R.E.M. completamente diversi quelli che troviamo nei due concerti: i primi sono quelli del 1991, al completo, con Bill Berry alle percussioni e con alle spalle il loro più grande successo commerciale dopo circa un decennio passato in giro per le bettole e i club di Stati Uniti ed Europa. Era un anno di grazia per la musica mondiale: da un lato Out Of Time dei R.E.M. (prodotto egregiamente dal grandissimo Scott Litt che produrrà anche l’Unplugged dei Nirvana) e il suo folk pop quasi ’60, dall’altro l’esplosione del grunge con la pubblicazione di Nevermind da parte di Nirvana.
Forse due facce della stessa medaglia: sappiamo infatti dell’ammirazione reciproca e dell’amicizia che legava Kurt Cobain a Michael Stipe e del fatto che, poco prima della tragica morte di Cobain, i membri di R.E.M. e Nirvana stessero lavorando ad un progetto comune (lo sogno ancora). La prima session contiene 17 pezzi, tutti meravigliosi e con la band in gran forma, in particolare la voce di Michael Stipe.
Una band in gran forma, in particolare la voce di Michael Stipe.
Ecco la tracklist:
01-Half A World Away
02-Disturbance At The Heron House
03-Radio Song
04-Low
05-Perfect Circle
06-Fall On Me
07-Belong
08-Love Is All Around
09-It’s The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine)
10-Losing My Religion
11-Pop Song 89
12-Endgame
13-Fretless
14-Swan Swan H
15-Rotary 11
16-Get Up
17-World Leader Pretend
Perle come Perfect Circle da Murmur (1983) e It’s The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine) da Document (1987), Fall On Me da Lifes Rich Pageant (1986) oltre alla cover dei Trolls, Love Is All Around, fanno da intramezzo ai pezzi di Out Of Time, che in veste acustica danno ulteriore lustro alle scelte di arrangiamento: il mandolino di Peter Buck, indimenticabile in Losing My Religion, impreziosisce anche altri brani, primo tra tutti Half A World Away. Nella scaletta anche un brano mai pubblicato fino a quel momento, Fretless. Godetevene alcuni:
I R.E.M. del 2001 invece sono un “cane a tre zampe“, senza Bill Berry (che lasciò nel 1997 in seguito ad un aneurisma cerebrale), una band che cerca nuove sonorità senza snaturare la propria storia musicale. L’album del 2001, Reveal, non resterà nella storia come uno dei migliori lavori della band anche a causa della sovra-produzione (di Pat McCarthy), fin troppo barocca e poco immediata.
Unico pezzo in comune con la tracklist del 1991 è ovviamente Losing My Religion, brano che però viene suonato solo da Peter Buck (che rispolvera il mandolino per l’occasione), Mike Mills e Micheal Stipe senza il supporto degli altri musicisti, quasi a celebrare il vecchio quartetto e una stagione artistica oramai inarrivabile.
Anche qui troviamo però alcune perle del passato come The One I Love da Document (1987) in una splendida versione riarrangiata, So. Central Rain (I’m Sorry) da Reckoning (1984), Find The River da Automatic For The People (1992), Electrolite da New Adventures in HiFi (1996), At My Most Beautiful da Up (1998) ma soprattutto il capolavoro assoluto Country Feedback da Out Of Time (1991) non presente nell’unplugged registrato dieci anni prima. Se solo Michael Stipe avesse avuto ancora la voce di dieci anni prima…
Se solo Michael Stipe avesse avuto ancora la voce di dieci anni prima…
Ecco la scaletta completa:
01-All The Way To Reno (You’re Gonna Be A Star)
02-Electrolite
03-At My Most Beautiful
04-Daysleeper
05-So. Central Rain (I’m Sorry)
06-Losing My Relion
07-Country Feedback
08-Cuyahoga
09-Imitation Of Life
10-Find The River
11-The One I LOve
12-Disappear
13-Beat A Drum
14-I’ve Been High
15-I’ll Take The Rain
16-Sad Professor
I brani della nuova era non sono all’altezza dei classici ma alcuni non sfigurano ed anzi guadagnano anche valore: Imitation Of Life, Beat a Drum e I’ve Been High a mio avviso sono molto più belle in questa versione.
I due dischi nel complesso sono molto belli ed assolutamente consigliati a chi ha amato questa band. Mi sento di consigliarli comunque anche a chi ha nostalgia degli anni 90. Il primo disco in particolare contiene tutti i ricordi più onirici di quegli anni. Contiene la migliore fase (dei) R.E.M.
R.E.M. Unplugged 1991-2001 The Complete Session
CD 1 - 9.5
CD 2 - 8
8.8
I REM a due anni dallo scioglimento ci lasciano questa perla. Il primo CD è praticamente perfetto, con la band al massimo della forma. Il secondo invece presenta delle incertezze...
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